Il padrino (o la madrina).
Un Cristiano serio e contento di esserlo.
Uno che ama la sua chiesa e la frequenta, perché lì incontra Dio e si alimenta di Cristo.
Uno su cui si può contare.
Esso rappresenta la Chiesa che aiuta i genitori a trasmettere la Fede: l'ha ricevuta con i sacramenti dell’iniziazione cristiana, la alimenta con la meditazione della parola di Dio, la preghiera, l’eucaristia, e la testimonia con la vita.
Il bambino non ha bisogno solo di un padrino con un cuore buono: il ruolo di padrino non è "una questione di affetto", ma una questione di fede.
Compiti del padrino.
Presenta alla Chiesa colui che deve essere battezzato, e si impegna ad accompagnarlo nella formazione cristiana, collaborando con i genitori affinché il bambino, crescendo, giunga alla personale professione della fede e la possa esprimere nella realtà della vita.
Consapevole della santità del Battesimo (o della Confermazione) il padrino si preparerà con la preghiera e si accosterà al sacramento della Penitenza.
Per i genitori: la scelta del padrino
I genitori devono tener conto non solo di considerazioni sociali, familiari o di amicizia, ma soprattutto del fatto che le persone scelte siano veri modelli di vita cristiana.
La responsabilità del padrino è grande: le sue convinzioni e le sue virtù devono essere tali da assicurare la formazione cristiana del battezzato.
Tra le persone con le suddette caratteristiche può essere padrino un catechista, un parente o un amico, possibilmente coetaneo dei genitori che, almeno sino alla sacramento della Confermazione, possa seguire il figlio da vicino. È perciò sconsigliato affidare questo ruolo ai nonni molto anziani o ad altre persone avanti negli anni.
Per il battesimo i padrini possono essere due. In questo caso saranno di sesso diverso.
Dichiarazioni che il Padrino sottoscriverà dinanzi al Parroco:
DICHIARO sotto la mia responsabilità, consapevole delle conseguenze di dichiarazioni false e mendaci:
1. Di aver compiuto 16 anni di età.
2. Di non essere genitore del battezzando/a (cresimando/a)
3. Di essere cattolico e di aver ricevuto i Sacramenti del Battesimo, Eucaristia e Cresima.
4. Di non essere convivente, sposato solo civilmente, o divorziato risposato.
5. Di non appartenere ad associazioni o organizzazioni apertamente contrarie alla Chiesa cattolica.
6. Di non essere sottoposto a nessuna pena canonica legittimamente inflitta o dichiarata (per es. aver chiesto l’abbandono formale della chiesa cattolica mediante cosiddetto ‘sbattezzo’).
7. Di conoscere, comprendere e accettare gli impegni che mi assumo accettando questo compito.